Una libreria chiamata desiderio — Milano Yoga Space

Una libreria chiamata desiderio

09 Apr 2025

Ascolta l’articolo letto da Giovanna

 

C’è un lato D – D come Desiderio – in tutte e tutti noi, solo che non sempre riusciamo a vederlo o farlo emergere, perché nessuno ci ha insegnato a farlo.

Anzi, veniamo educate ed educati semmai a metterlo in secondo piano, perché ci sono D più importanti da rispettare, quelle del Dovere e del Dover essere. Tanto che D, alla fine, per la maggior parte di noi è semplicemente la D di Domodossola.

Per fortuna esistono spazi e attività che ci aiutano ad ascoltare, coltivare ed esprimere la D di Desiderio, inteso come desiderio di amore, di sesso, di affetto, di conoscenza, di libertà.

Per me la mia pratica yoga è uno di questi spazi. Ma di recente, a Milano, ne ho scoperto un altro, grazie al consiglio di un’amica: una piccola libreria in via Signorelli (zona Chinatown, vicinissima alla nostra scuola!), che si chiama proprio così: Lato D.

 

Una libreria di quartiere, indipendente, che nasce a sua volta da un desiderio, quello delle tre fondatrici (Marta Santomauro, libraia, Giulia Tettamanti, consulente commerciale e marketing, e Anna Francesca Ghezzi, educatrice) di aprire uno spazio in cui «fare cultura sui temi del sesso, del corpo e del desiderio attraverso i libri». Già nel 2021, assieme ad altri tre soci che collaborano anche nella gestione della libreria, avevano dato vita all’associazione culturale Lato D, e dopo due anni di attività si erano rese conto dell’interesse per questi temi e dell’esigenza di tante persone (giovani e meno giovani) di avere un luogo in cui parlarne, senza pregiudizi e senza tabù.

Da qui l’idea di aprire la libreria, pensata come spazio non solo di divulgazione attraverso i libri e le riviste ma anche, e soprattutto, di confronto, attraverso eventi e attività rivolti a bambine e bambini, adolescenti e adulti, talvolta coinvolgendo anche le scuole. Un luogo di incontro e cultura per il quartiere, prima di tutto, e per la città.

«Dalla scelta dei libri a quella dei colori dello spazio, fino alla disposizione dei volumi e degli oggetti – tutto è pensato per non essere mai volgare, anche se esplicito»

racconta Marta Santomauro, laureata in design e con una lunga esperienza professionale nel mondo delle librerie indipendenti alle spalle. E Marta esprime un ulteriore desiderio: «Ci piacerebbe che parlare di questi temi diventasse una cosa normale».

Tra i suoi scaffali, Lato D propone titoli strettamente legati alle questioni della sessualità e del corpo, ma anche ai diritti LGBTQ+ e all’inclusione, oltre a una selezione di riviste e fumetti e una ricca sezione di titoli per l’infanzia. Un catalogo selezionato con cura, cultura e delicatezza (un’altra D fondamentale, in questa storia), così come l’angolo che ospita alcuni sex toys, all’interno di un armadietto che, all’occorrenza, viene chiuso, in modo da evitare disagio o imbarazzo nelle persone più sensibili (ad esempio genitori che entrano con i loro bimbi). Perché un po’ di sana ironia non guasta.

Se poi cercate un volume che nulla ha a che fare con i temi più attinenti a quelli trattati, potete comunque ordinarlo qui e sostenere così questa piccola libreria indipendente e il suo lavoro.

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