
Destino
16 Settembre 2022
Scopri di piùNon tutti hanno la disavventura di dover sciogliere il dubbio amletico dell’estate: dove andare in vacanza? Mare o montagna, piccolo borgo o città d’arte, Italia o estero? Qualche fortunato può restarsene a Milano e godersi Shakespeare – quello vero – seduto all’interno di un bel cortile medievale, oppure gironzolare per le strade finalmente silenziose e vuote della città. Se anche tu appartieni a questa nicchia di privilegiati, ecco per te qualche consiglio su cosa fare a Milano nelle settimane di agosto.
Non c’è trucco, non c’è inganno: solo illusione. Perché questo è la vita, illusione, come aveva ben capito già nel Seicento Calderón de la Barca. E chissà che cosa avrebbe pensato lo scrittore spagnolo entrando nel Museo delle Illusioni di Milano, che ha inaugurato poche settimane fa in via Settembrini, ultimo di una “famiglia” di 33 musei aperti in tutto il mondo dal croato Roko Zivkovic. Probabilmente, si sarebbe divertito parecchio, come i tanti che da alcune settimane sopportano lunghe file (fino a un’ora e mezzo in coda, nei weekend!) per accedervi e scervellarsi davanti ai rompicapi scientifici o stupirsi di fronte agli effetti ottici e agli inganni prospettici proposti all’ingresso. Ma, soprattutto, per scattarsi qualche foto ricordo in posizioni che sembrano sfidare le leggi della fisica e, invece, sono frutto soltanto della nostra percezione, all’interno delle stanze, vere e proprie «Camere delle meraviglie» di sapore barocco. Un luogo in cui perdersi e ritrovarsi, confusi ma felici, in questa lunga estate milanese.
Bella atmosfera (yeah, yeah, yeah, yeah, yeah), quella di Baggio cantata da Ghali. Ma anche quella della Bovisa o Chiaravalle. O di Brera, Porta Venezia, dell’Isola. Bella atmosfera, persino nel silenzio irreale di Ferragosto, quando in città sarà quasi tutto chiuso e immobile. Quale occasione migliore per organizzare un piccolo Music tour di Milano come se fossimo dei turisti, alla scoperta dei suoi quartieri, in tram, in bicicletta o a piedi? Ad accompagnarci, una mini-guida che potete trovare sul sito di Yes Milano, ma soprattutto sei playlist caricate su Spotify, messe a punto da artisti e musicisti che proprio in questi luoghi vivono o hanno vissuto e che hanno scelto le note e le parole attraverso cui farceli conoscere. Da Nanni Svampa e Jannacci o Celentano al trap di Ghali (per l’appunto) o al jazz sofisticato di Carlo Fava: la colonna sonora di Milano, dal centro alle periferie. Assolutamente da non perdere.
Musica soprattutto – classica, jazz, contemporanea – ma anche tanta danza e poi le parole del teatro. L’Estate Sforzesca torna per il nono anno e non ci abbandona nemmeno in agosto, con un programma che la sera del 14 prevede anche un omaggio al grande Giorgio Strehler. La sera di Ferragosto, appuntamento immancabile con la musica classica, ma se preferite note differenti, non mancano i concerti di musica jazz e rock, ritmi afroamericani e l’ironia del cabaret. Il programma è ricchissimo (80 eventi in totale, uno per ogni sera), i posti limitati, anche a causa delle restrizioni anti-Covid: ricordati perciò di prenotare il tuo posto online!
Ho avuto la fortuna di avere una madre nata e cresciuta con il grande cinema, che passava con naturalezza da Hiroshima mon amour a Ombre rosse, perché “il cinema è bello tutto quanto”. Più di ogni altra cosa mi ha fatto amare il momento in cui le luci si spengono, le persone intorno bisbigliano “comincia” e non bisogna più far rumore con le caramelle. Amo il cinema al cinema, non a casa. Per questo ringrazio l’Anteo che l’estate mi da l’opportunità di vedere i film che mi sono persa (quest’anno tutti quanti!) e che sarebbe davvero un peccato guardare dal mio divano: Minari di L. I. Chung, Nomadland di C. Zhao, Miss Marx di S. Nicchiarelli, Mank di D. Fincher e tantissimi altri. Il programma della rassegna estiva di Arianteo é ricchissimo e le quattro location, Palazzo Reale, Chiostro dell’Incornata, Triennale, e il giardino di Triennale Milano, stupende.
Maurizio Cattelan è uno degli artisti italiani più noti al mondo e probabilmente non ha bisogno di presentazioni. Provocatorio e irriverente, con le sue opere ha spesso sottolineano i paradossi della società scatenando dibattiti ma non solo; come nel caso della controversa installazione, del 2004, di tre manichini rappresentanti dei bambini impiccati a un albero in piazza XXIV maggio. I manichini sono stati rimossi dopo solo 2 giorni da un padre indignato e (pare) ubriaco che nell’impresa eroica si è pure procurato ferite e fratture. Il dibattito sulla violenza celata della nostra società, su cui Cattelan ha voluto portare l’attenzione, però non si è spento. Ed è per questo che la mostra Breath Ghosts Blind, allestita all’HangarBicocca fino al 20 febbraio 2022, va vista: perché Cattelan, ancora una volta, ci obbliga a riflettere sulla complessità e ambiguità del reale, sulle sue contraddizioni, e ci chiede di partecipare, di prendere posizione.