Anjali mudra, un gesto di partecipazione

04 Mar 2022

Anjali mudra, un gesto di partecipazione Anjali mudra, un gesto di partecipazione

Ogni volta che unisci le mani in Anjali mudra, stai eseguendo un gesto potente, stai incarnando un augurio di pace e di armonia. Oggi ti voglio parlare di questo mudra perché lo eseguiamo tantissime volte nella nostra pratica Yoga e perché è un gesto simbolico di presenza mentale e di connessione con il mondo, che può esserci di aiuto in questi tempi burrascosi.

Prima di tutto chiariamo cosa sono le mudra: “mudra” significa “sigillo”, “gesto”, “segno”. Può essere un gesto delle mani, come Anjali mudra, una posizione Yoga, come Tadagi mudra, oppure l’attivazione di particolari parti del corpo, ad esempio del pavimento pelvico, come Vajroli mudra. Le mudra hanno la funzione primaria di reindirizzare il Prana, l’energia vitale, potenziarlo e garantirne la conservazione. Anjali è sicuramente l’Hasta (mano) mudra più praticato sul tappetino di Yoga, si usa infatti in tantissime posizioni: in Samastithi o Tadasana, la montagna, in Surya Namaskar, il saluto al sole, in Vrksasana, l’albero, in Virabhadrasana I, il guerriero, solo per citarne alcune. Si usa anche per accompagnare la recitazione dei mantra, ad esempio l’Om, o per ritrovare la concentrazione.

Ma qual’è il significato di questo gesto?

Quando esegui questo gesto, stai collegando gli emisferi destro e sinistro del tuo cervello, stai creando un ponte tra razionalità ed emotività, logica e immaginazione, pratica e creatività: è il processo yogico di unificazione della nostra natura attiva e ricettiva.

A volte ci viene chiesto di osservare quale mano è predominante perché può essere indicativo di quale aspetto è in noi più forte, se quello logico-razionale o quello emotivo-creativo.

Spesso, Anjali mudra viene eseguito unendo le mani davanti al cuore, con il profilo dei pollici alla base dello sterno; questo perché, nella visione yogica del corpo, proprio qui, nel petto, risiede Anahata, il Chakra del cuore, che unisce le energie provenienti dai tre Chakra inferiori con quelle dei tre superiori e che quindi, come Anjali, simboleggia integrazione, armonia e pace. Anjali mudra, quando così eseguito, nutre questo cuore di loto con la consapevolezza e lo incoraggia dolcemente ad aprirsi.

Quando, durante la tua pratica Yoga, esegui questo mudra con le mani in alto, sopra alla testa, ad esempio nei Saluti al Sole o in Virabhadrasana I, puoi immaginare una linea invisibile che connette questo gesto verso l’alto con il cuore. Ti aiuterà a eseguire la postura e ad ammorbidire il tuo atteggiamento interiore.
In questi giorni, tutti noi siamo lacerati da sentimenti opposti: ci sentiamo parte di un conflitto troppo violento e troppo vicino per essere ignorato, ma al tempo stesso ci sentiamo impotenti, come osservatori esterni che guardano da dietro un vetro una guerra senza giustificazioni, chiedendosi: come fare qualcosa per aiutare le vittime di questa guerra?

Non so tu, ma io mi sento anche perennemente in colpa: in colpa per essere a cena con un’amica, in colpa per programmare le vacanze, in colpa per essermi lamentata del troppo lavoro, del mal di testa o per qualche altra inezia in confronto a quello che succede a pochi passi da me. Possiamo smettere di lamentarci, questo sì, ma non dobbiamo smettere di vivere, di essere gioiosi con le persone intorno a noi, e nemmeno di andare al cinema. A questo conflitto, però, a questa sofferenza, possiamo e dobbiamo partecipare! Partecipare, letteralmente, significa prendere parte a qualcosa, ovvero essere presenti, empatici e attivi. Significa dedicare le nostre energie e il nostro tempo a ciò che conta.

Possiamo partecipare facendo donazioni, di soldi o di beni, attraverso gli enti pubblici o le associazioni che ci rispecchiano e di cui ci fidiamo. Per partecipare possiamo, anzi, dobbiamo tenerci informati, perché essere al corrente di quello che succede intorno a noi è un dovere. L’ignoranza, come ci dice il padre degli Yoga Sutra, Patanjali, è la madre di tutte le sofferenze. Ma visto che quello che ci accomuna, qui, su questo blog, è lo Yoga, ricordiamoci anche che la pratica è un momento di consapevolezza, un momento dedicato alla ricerca di comunione, con noi, con i nostri compagni di tappetino, con la comunità in cui viviamo, con la terra che ci accoglie, nutre e sostiene.

Tutte le volte che unici le mani in Anjali mudra porta attenzione al significato che porta con sé, sospendi i pensieri, per un secondo, e dedica quel gesto a te e al mondo.

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