Le vacanze degli italiani, secondo Di Paolo e Pasolini

Nell’eterna disputa tra amanti del mare e amanti della montagna, io mi pongo da sempre tra i sostenitori di quest’ultima. Eppure, lo ammetto, il simbolo per eccellenza delle vacanze estive anche per me è la spiaggia, con i suoi ombrelloni, le folle vocianti, i bambini in coda al banchetto dei gelati, le partite a pallavolo in riva al mare. Tutte cose che detesto!

Ma a Milano, alla Fondazione Sozzani, ha appena aperto una mostra che racconta le vacanze degli italiani attraverso lo sguardo e le parole di due testimoni d’eccezione: il fotografo Paolo Di Paolo e lo scrittore Pier Paolo Pasolini. E credo proprio che andrò a vederla.

«La lunga strada di sabbia» è il titolo del reportage che i due (allora) giovani fecero nel 1959, incaricati dal mensile «Successo», per raccontare le vacanze degli italiani. Era l’Italia del Boom economico, l’Italia che si era ormai lasciata alle spalle le sofferenze della guerra, le miserie e la fatica della ricostruzione e si immergeva con entusiasmo nel futuro. Paolo Di Paolo aveva allora 34 anni e lavorava come fotografo per la rivista «Il Mondo». Pasolini era già uno scrittore affermato e controverso, autore di pietre miliari della letteratura italiana, come «La meglio gioventù» e «Ragazzi di vita», ma non era ancora regista. Insieme, a bordo di una Fiat 1100, percorsero la Penisola da Nord a Sud partendo da Ventimiglia, e documentarono, sebbene con visioni e opinioni spesso divergenti,

la voglia di vita e spensieratezza sulle spiagge di allora.

Il frutto di quel sodalizio prese forma in tre puntate, tra luglio e settembre di quell’anno, sulle pagine del «Successo». Anni dopo, i testi di Pasolini vennero pubblicati in diversi libri. Oggi la Fondazione Sozzani ricompone quella lunga strada percorsa assieme dai due artisti in una mostra che presenta 101 immagini, tra cui molti inedite. Video e documenti.