Sogni di terracotta: Paladino in dialogo con Brian Eno e l’Ashtanga Yoga

Sogni di terracotta: Paladino in dialogo con Brian Eno e l’Ashtanga Yoga Sogni di terracotta: Paladino in dialogo con Brian Eno e l’Ashtanga Yoga

“Follia è fare sempre la stessa cosa e aspettarsi risultati diversi”
Leggo questa frase ispirazionale sulla bustina igienizzante lasciata in omaggio dal tecnico della caldaia.

Se lo avessi saputo prima, non avrei passato gli ultimi 17 anni della mia vita a praticare Ashtanga Yoga 🙂

Quando ho cominciato, mi trovavo spesso a spiegare agli amici, sorpresi da questa mia improvvisa passione, in cosa l’Ashtanga Yoga si distinguesse dalle altre pratiche:
– È una sequenza fissa di posture legate dal respiro: in poche parole, faccio sempre la stessa cosa.
E la domanda sorgeva spontanea:
– Ma non ti annoi?
– No, io faccio sempre la stessa cosa, ma poi succedono sempre cose diverse.
Rileggo la frasetta sulla bustina igienizzante… è ufficiale: sono decisamente folle.

Per fortuna c’è Kierkegaard, per il quale la follia fa necessariamente parte di ogni vita, anche quella più equilibrata. Infatti, per il filosofo tedesco siamo folli ogni volta che prendiamo una decisione, perché ci muoviamo dal conosciuto allo sconosciuto, perché ogni scelta, in fin dei conti, è un salto nel buio.
Ora mi sento meglio!
La pratica dell’Ashtanga è un luogo conosciuto, sicuro, che proprio per questo mi dà il coraggio di essere un po’ folle, di azzardare.

Questa settimana il colpo di fulmine di Milano Yoga Space è la mostra i “Dormienti” di Mimmo Paladino: sculture in terracotta dalle fattezze umane immerse nella musica di Brian Eno ed esposte nella Cardi Gallery di Milano fino al 30 aprile.
Cosa c’entrano lo Yoga e la follia?
Procediamo un passo alla volta. Prima i protagonisti.

Mimmo Paladino è tra i principali esponenti della Transavanguardia italiana, movimento artistico che nasce nel 1980 guidato da Achille Bonito Oliva. Fin dai primi anni di attività, le sue opere si rifanno all’arte egizia, etrusca, greco-romana, paleocristiana e romanica, dando vita a quei soggetti mitologici che sempre più acquisteranno un ruolo fondamentale nella sua arte.

Brian Eno, musicista, compositore e produttore discografico britannico, dagli anni Sessanta a oggi ha spaziato dal rock all’elettronica, dalla musica etnica a quella sperimentale. Può essere considerato il precursore di generi come la New Wave e la New Age. Eclettico e trasformista, è sicuramente lui il creatore della musica ambient.
A partire dalla seconda metà degli anni Ottanta, sviluppa il concetto di “Generative Music”, una musica che si evolve in continuazione, senza mai ripetersi, ma che “sembra sempre uguale”, perché crea un ambiente, fa casa.
In poche parole, una colonna sonora ideale per la pratica dell’Ashtanga, provare per credere!

È in questi anni che Brian Eno compone la musica per i Dormienti di Mimmo Paladino, con l’idea di creare un ambiente musicale senza parole, una melodia che non suoni mai due volte nello stesso modo. Proprio come la vita!
Una musica contenitore, che accoglie i Dormienti e che idealmente li libera dalla pesantezza del sonno e restituisce loro il soffio vitale.

La pratica dell’Ashtanga Yoga è un po’ come la musica di Brian Eno: accoglie e rassicura, ma al tempo stesso porta con sé quella scintilla di follia che la fa essere sempre diversa.

Quando camminerai tra i Dormienti, fallo dolcemente: non vuoi certo essere tu a risvegliarli. Questo è il compito della musica e della sua meravigliosa follia.

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