Adho Mukha Vrksasana: l’arte della moderazione

08 Apr 2021

Adho Mukha Vrksasana: l’arte della moderazione Adho Mukha Vrksasana: l’arte della moderazione

Ebbene, lo confesso: sono tra quelle persone che passano parecchio tempo su Instagram, guardando con occhi sgranati e ammirati l’apparente naturalezza con cui yogi e yogini salgono sulle proprie mani, si mettono in verticale e ci rimangono per un tempo incalcolabile, spesso eseguendo contemporaneamente ulteriori evoluzioni o addirittura sollevando una delle due mani.

Di più: ho iniziato anche a seguire i profili Instagram di “verticalisti” di professione che propongono esercizi per aiutare noi comuni mortali a eseguire Adho Mukha Vrksasana (questo il nome sanscrito della postura). Per lo più, mi limito a godermi lo spettacolo per poi tornare sul mio tappetino con umiltà e consapevolezza, felice di come sono e delle mie verticali traballanti e disallineate.

Ma visto che lo yoga è trasformazione e miglioramento di sé, ho iniziato a seguire workshop specifici. Senza lasciarmi abbattere quando mi rendo conto di essere molto lontana da un’esecuzione che il mio Ego riterrebbe accettabile. Per questo ho trovato molto interessante (e divertente) un articolo scritto da Michael Simpson, un ex atleta che pratica yoga dal 2012, che offre buoni spunti e consigli. A cominciare dal titolo: «Tutto con moderazione» (in sanscrito, Bramacharya).

Sì perché, scrive Simpson,

negli ultimi anni quella delle verticali sembra diventata una vera e propria ossessione.

Ma la lentezza con cui arrivano i risultati potrebbe frustrare qualcuno. Per riuscirci servono anni e anni di allenamento quotidiano (uso non a caso il termine «allenamento») e alcuni piccoli accorgimenti.

Prima di tutto: proteggi i polsi e i gomiti. Nello yoga passiamo moltissimo tempo portando il peso del corpo sulle nostre braccia. Eppure, nella vita di tutti i giorni sono piedi e gambe a tenerci dritti. Non a caso, caviglie ginocchia e anche sono ben più robuste e stabili rispetto a polsi, gomiti e spalle. Non trascurare dunque un buon riscaldamento di queste articolazioni prima di metterti sul tappetino e soprattutto prima di lanciarti nelle verticali.

Consiglio numero due: usa le gambe. Sì, lo so: le verticali sono sulle braccia. Ma per restare in equilibrio con le gambe unite e stabili sopra le spalle, avrai bisogno anche della forza dei muscoli adduttori (oltre che della cintura addominale).

Terzo suggerimento: lasciati andare. Provaci, lanciati. Perché una buona parte del lavoro di preparazione delle verticali consiste nell’affrontare – e superare – la propria paura di staccare i piedi da terra.

Cerca di divertirti, prendila come un gioco. Lo yoga non è mai competizione e tutta la nostra pratica dovrebbe essere fatta con atteggiamento di allegra curiosità. A maggior ragione Adho Mukha Vrksasana, che si presta davvero bene per farsi anche grandi risate sul tappetino!

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