Melania Pallini

Fortissima e lieve. Porta occhiali magici. Lo yoga ha placato i suoi vortici.

Si sente formica perché è piccina e porta carichi più grandi di lei. Sotto il suo sguardo è impossibile sentirsi sbagliati.

È una esploratrice, vive di folgorazioni e colonizza spazi vuoti. Viaggia da sola e odia Google Maps.

Ha l’autorevolezza dei maestri. Ama i mobili anni ‘60. Per lei lo yoga, come il design, porta la bellezza nel mondo.

Insegna a respirare e a volare. Prima era una storica, adesso è molto di più.

Insegna la grazia e l’abbandono. Per lei lo yoga è un processo di esfoliazione che arriva negli strati più profondi.

Funambola senza un filo, segue traiettorie mutevoli e periodicamente fa la rivoluzione. Le sue lezioni sono un porto sicuro.

Insegnante e colonna. Mentre tiene il mondo insieme, pratica e risponde a tutte le mail.

Ha una voce bellissima con cui incanta bambini e non solo. La vorresti come sorella o come complice. Trasforma le donne in guerriere.

È figlia di un’educazione siberiana ma le sue lezioni sono un abbraccio, l’accoglienza la sua disciplina.

È il capo ma non ama sentirselo dire. Rigorosa, limpida e irrefrenabile. Vuole una scuola di tutti.

Fa sul serio, parla russo e conosce il potere del suono. Un tempo studiava da ballerina, oggi insegna l’accoglienza, nel rigore.

Ha l’apertura alare di un condor, le sue lezioni sono viaggi, le sue geometrie memorabili.

Da piccola sognava l’archeologia e Platini. Oggi diffonde pratiche artistiche, corporee e filosofiche che migliorano il mondo.