Ilaria Marino

Oggi insegna yoga e pranayama agli adulti ma anche storia e italiano agli adolescenti. Ed è felice. «Per anni ho parlato con i morti». Già, perché all’inizio Ilaria era una «ispanista-contemporaneista-genderista» e si occupava delle donne nella guerra civile in Spagna. Nella sua vita da storica ha vissuto a Barcellona, a Madrid, a Città del Messico e a Oxford. Dopo è passata all’editoria milanese e ai suoi uffici stampa. «Lavoravo sempre, giorno, notte, sabati e domenica. E non facevo nemmeno il cardiochirurgo». Una mattina sfaccendata, Ilaria, in mancanza di alternative, ha accompagnato un’amica allo Yoga Festival di Milano. E si è innamorata.

«Io voglio questo nella vita», ha detto. Dello yoga ama la profondità viscerale la cura dell’anima attraverso il corpo. Del pranayama ama la potenza e l’essenzialità. «Il pranayama ti incastra: con il respiro sei nudo e solo con te stesso. Richiede perseveranza, tenacia e fiducia, non conosce competizione o performance. Ma dopo, se ti fidi, trovi una guida, uno strumento utilissimo, un canale in più». E a Ilaria viene voglia di affidarsi. Perché sorride. Perché è rigorosa e limpida. Probabilmente, nell’assemblarla, hanno dimenticato i filtri. Ama il viola, Guccini, la cioccolata amarissima, camminare in montagna e, pur essendo napoletana, pranzare a mezzogiorno.