Priscilla Lanotte

Ha l’autorevolezza dei maestri. Ama i mobili anni ‘60. Per lei lo yoga, come il design, porta la bellezza nel mondo.

È figlia di un’educazione siberiana ma le sue lezioni sono un abbraccio, l’accoglienza la sua disciplina.

Funambola senza un filo, segue traiettorie mutevoli e periodicamente fa la rivoluzione. Le sue lezioni sono un porto sicuro.

Ha l’apertura alare di un condor, le sue lezioni sono viaggi, le sue geometrie memorabili.

Ha una voce bellissima con cui incanta bambini e non solo. La vorresti come sorella o come complice. Trasforma le donne in guerriere.

Fa sul serio, parla russo e conosce il potere del suono. Un tempo studiava da ballerina, oggi insegna l’accoglienza, nel rigore.

Da piccola sognava l’archeologia e Platini. Oggi diffonde pratiche artistiche, corporee e filosofiche che migliorano il mondo.

Fortissima e lieve. Porta occhiali magici. Lo yoga ha placato i suoi vortici.

Insegnante e colonna. Mentre tiene il mondo insieme, pratica e risponde a tutte le mail.

Insegna la grazia e l’abbandono. Per lei lo yoga è un processo di esfoliazione che arriva negli strati più profondi.

Si sente formica perché è piccina e porta carichi più grandi di lei. Sotto il suo sguardo è impossibile sentirsi sbagliati.

È il capo ma non ama sentirselo dire. Rigorosa, limpida e irrefrenabile. Vuole una scuola di tutti.

Insegna a respirare e a volare. Prima era una storica, adesso è molto di più.

È una esploratrice, vive di folgorazioni e colonizza spazi vuoti. Viaggia da sola e odia Google Maps.